Il viaggio in Tanzania dal 9 al 26 luglio 2012 con il Responsabile dell’associazione “Gocce d’amore universale”, è in assoluto la mia prima visita nella cosiddetta Africa nera. E questo nonostante abbia avuto a abbia tuttora molti contatti con studenti africani. Ho accompagnato Claudio Turina, Mia Mazzer ed Angela Franzin in qualità di Preside dell’Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino di Venezia. Per certe iniziative, specie se coinvolgono le varie chiese, è cosa buona che si possa andare a nome di una istituzione. Siccome la Tanzania occupa un grande territorio, più di tre volte l’Italia (943.000. Kmq), la nostra visita ha dovuto limitarsi a qualche località: Mwanza, Korogwe, Lushoto, Muheza e Tanga. Mentre alcune di queste località sono legate alle attività dell’Associazione “Gocce d’amore universale”, altre potrebbero un domani essere a loro volta interessate o coinvolte o con l’associazione, o anche con l’Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino (Venezia). Già due vescovi, infatti, mi hanno chiesto se possono usufruire di due borse di studio per inviare due loro studenti verso la specializzazione in teologia ecumenica. Spero di poter trovare due borse di studio, anche perché appena giunto all’aeroporto di Dar Es Salaam è stata per me una gioia enorme nel trovarmi di fronte i miei vecchi studenti venuti per salutarmi e darmi il benvenuto. Anche se non mi pare d’averlo fatto vedere, mi sono commosso e ho ripercorso in un attimo la strada fatta con ciascuno di loro. Ho anche capito che è valsa la pena dare loro una possibilità di formazione e studi in Italia: per la loro promozione, ma anche per la chiesa e la loro nazione. Così penso che ci è capitato ogni volta che abbiamo visitato le opere promosse dalla generosità dei soci e benefattori di “Gocce d’amore universale”: la falegnameria, la scuola di taglio e cucito, l’allevamento dei maiali…. Anche se non sempre rispondono ai nostri criteri e alle nostre attese, queste opere sono un segno e uno stimolo: non solo segno di carità, ma di un cammino da fare, di una meta da realizzare per dare a tutti il necessario e una certa sicurezza. Di grande intensità, poi, l’incontro con i giovani che sono in attesa di iscriversi all’università o che stanno ultimando gli studi universitari. Sono giovani pieni di speranza e di voglia di fare. Quando li incontri, capisci immediatamente quanto sia prezioso il nostro aiuto. E lo vedi soprattutto nel volto dei bambini che sono stati da voi adottati: nonostante le disgrazie che li hanno colpiti per cui spesso sono orfani completamente, si sentono in qualche modo protetti e amati. Ne abbiamo incontrati parecchi. Un incontro che mi ha davvero impressionato è stato quello con i bambini ciechi del collegio diIrente View di Lushoto.
Tra di essi ci sono anche alcuni albini che vanno continuamente protetti dalla polizia. Per tante ragioni sono visti molto male dalla popolazione che li crede portatori di maledizioni o gente dotata di strani malefici poteri. Spesso vengono uccisi e i loro organi vengono venduti. Sono comunque persone a rischio e se non sempre si arriva alla loro soppressione è frequentissima la possibilità che venga loro amputato un qualche organo. Lì c’è anche un giovane divenuto cieco e sfigurato a causa di bruciature gravissime. Sostenuto dall’associazione, sta studiando musica con grande profitto anche perché vi sembra portato per inclinazione naturale. Quella delle adozioni, al di là che si potrebbero fare molte altre cose, sembra la cosa più necessaria e anche la più percorribile. Promoviamo i futuri promotori del loro stesso progresso. Direi che l’associazione sta impiantando le vere strutture che potranno sostenere il futuro sviluppo della Tanzania.